giovedì 14 ottobre 2010

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Ires, parte indagine online su lavoratori professionali
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"Negli ultimi anni in quasi tutti i paesi dell’Unione Europea è aumentato considerevolmente il numero dei lavoratori e lavoratrici che in forma autonoma o come dipendenti sono inseriti nel mondo delle professioni. Da oltre dieci anni il Cnel ha cominciato a dedicare una particolare attenzione alle professioni tradizionali ed emergenti - istituendo dapprima la Commissione per le nuove rappresentanze, e successivamente la Consulta e l’Osservatorio sulle nuove professioni. Il lavoro professionale rappresenta una delle parti più dinamiche del lavoro indipendente e di quello dipendente, sia nella forme più tradizionali che in quelle di recente sviluppo". E' quanto si legge in una nota diffusa dall'Ires Cgil.

"Alcuni studi indicano pari all’82% le competenze tecnico professionali reperite esternamente dalle imprese italiane", prosegue l'Istituto di ricerca. Il comparto dei servizi professionali ha registrato negli ultimi anni una forte espansione che ha portato a 1.400.000 il numero complessivo stimato di lavoratori e lavoratrici degli Studi Professionali. Di questi, si stima che, circa 500.000 siano collaboratori a partita Iva, co.co.pro, praticanti, stagisti, borsisti e tirocinanti (Fondo Professioni, 2007). 2.006.015, questo è il numero degli iscritti agli ordini e oltre 3 milioni sono quelli che esercitano attività professionali non regolamentate. In Italia, in particolare, la crescita delle “Partite Iva” raggiunge dimensioni più rilevanti, rispetto agli altri Paesi Ue, presentando alcune criticità.

In considerazione di queste crescenti criticità che nell’attuale mercato del lavoro colpiscono in vario modo i percorsi e le pratiche di lavoro dei lavoratori e delle lavoratrici professionisti, appare necessario fare luce sulle condizioni reali in cui lavora una vastissimo insieme di lavoratori e lavoratrici, che svolgono la loro professione in forma autonoma o dipendente. Un’attenzione specifica va posta al lavoro autonomo professionale che può essere vero nelle modalità professionali ma, con tratti più o meno vistosi di “debolezza contrattuale” e con esigenze di tutela specifica.

Per questo motivo l’Ires (Istituto di Ricerche Economiche e Sociali della Cgil), in collaborazione con il Dipartimento Economico della Cgil, sta realizzando una ricerca volta a conoscere condizioni, percorsi e bisogni dei lavoratori e delle lavoratrici del mondo delle professioni, nel tentativo di individuare azioni e proposte di intervento adeguate rispetto alle loro esigenze. Dal giorno 1 ottobre 2010 sarà possibile compilare un questionario rivolto ai professionisti che lavorano in forma autonoma con Partita Iva o collaborazione, uno per quelli che esercitano la professione da dipendenti ed uno per praticanti e stagisti.

I questionari di indagine svilupperanno le seguenti aree tematiche:

· Caratteristiche della professione e condizioni di lavoro
· Accesso alla professione, percorso lavorativo e formazione
· Valutazioni del proprio lavoro
· Esternalizzazione e professioni
· Riconoscimento professionale
· Rappresentanza e tutele
· Contrattazione II°livello, welfare contrattuale, certificazione competenze (solo per
dipendenti)
· Welfare, fiscalità, compensi, certificazione competenze (solo per autonomi)
· Situazione economica e lavorativa negli ultimi 12 mesi

Per raggiungere quanti più lavoratori e lavoratrici possibili, il questionario rivolto ai professionisti (dipendenti e autonomi) sarà somministrato con tecnica C.A.W.I. (Computer Assisted Web Interviewing).

Per favorire una più ampia adesione di lavoratori e lavoratrici all’inchiesta, il questionario di indagine sarà reso accessibile on-line, oltre che dal sito dell’Ires, dai siti degli Ordini professionali, delle Associazioni professionali, dei motori di ricerca collegati al mondo del lavoro (es. Kataweb), dal sito della Cgil nazionale e da quelli delle categorie interessate.

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